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- Pubblicato Sabato, 06 Dicembre 2014 15:03
Quando per la prima volta ho letto questa poesia di Benjamin Péret, mi sono stupito di come un francese, nel 1929, si dedicasse a un tema tipico italiano: la mamma.
Quand ta mère se frotte le bouton
toute la maison gémit
et les voisins mettent leur pine sur le balcon
les hirondelles la caressent de leurs ailes
et la maison s’envole
à la barbe du curé qui n’a pas de couilles
Elle frotte frotte
comme s’il s’agissait de polir le mont Blanc
Mais malheureuse tu vas l’user ce bouton
Elle frotte et voilà qu’elle jouit
on dirait un raz de marée
Le curé est balayé
et sa tête s’enfonce dans le cul de Dieu
Les voisins n’ont plus qu’à rentrer leur pine
C’est fini de pleuvoir pour aujourd’hui
Benjamin PÉRET, Les Rouilles encagées – Les Couilles enragées, 1929
Quando tua madre si strofina il bocciolo
tutta la casa geme
e i vicini mettono il loro uccello sul balcone
le rondinelle lo accarezzano con le ali
e la casa prende il volo
in barba al curato che non ha i coglioni
Lei strofina strofina
come se si trattasse di lucidare il monte Bianco
Ma disgraziata tu lo consumi quel bocciolo
Lei sfrega ed ecco che viene
si direbbe un maremoto
Il curato è spazzato via
e la sua testa si ficca dentro il culo di Dio
I vicini non hanno che da far rientrare il loro uccello
Ha smesso di piovere per oggi
da: Benjamin PÉRET, Le ruggini ingabbiate – I coglioni arrabbiati, 1929
traduzione: Mascolini*
*) E pensare che mamma mia era del '29...
N.B.: Per saperne di più su Benjamin Péret: Sparate sempre prima di strisciare, Nautilus.